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Da Venezia a New York, Da Ibiza a Riccione, da Zurigo a Miami. Un Disk Jockey italiano che ha praticamente suonato ovunque, ma ogni giro del mondo termina dove ha avuto inizio e per lui partenza e arrivo sono sempre a Venezia. Indizi delle sue origini lagunari, possiamo trovarli anche in alcune delle sue produzioni come il remix di “la Serenissima ” dei Rondò Veneziano o nel videoclip di “press play” che è stato girato interamente tra calli, ponti e campielli. La personalità di Tommy Vee si rispecchia nella sua città a tal punto che nemmeno i lunghi soggiorni all’estero e in altre città d’Italia hanno potuto intaccare la sua “venezianità”. Essere veneziani, non significa solo parlare dialetto, ma sottointende anche un certo contrasto tra purezza d’animo e scaltrezza, voglia di esplorare terre lontane e bisogno di isolarsi. Tommy Vee è così, più che un VIP, uno di noi.

tommy vee

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– Tommy, ti riconosci sufficientemente nella descrizione che ho appena fatto dei veneziani ? Se potessero accompagnarti, cosa ti piacerebbe che i tuoi concittadini insegnassero alle persone che incontrano lungo il vostro viaggio insieme e cosa ritieni dovrebbero imparare dagli stranieri e portarsi a casa ?

Descrizione perfetta! Potremmo insegnare agli altri che circondarsi di bellezza è fondamentale, bellezza non solo artistica, ma anche quella intesa come democratico rispetto delle idee altrui. Credo che i veneziani siano molto aperti mentalmente e smaliziati quindi non ipocriti, anche se talvolta pigri; troppo pigri, comodi, rilassati ed un po’ presuntuosi, caratteristica che comunque accomuna tutti gli abitanti delle città più importanti. Ecco, forse dovremmo imparare ad essere un po’ più autocritici.

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– Un’altra città che conosci molto bene è New York. Mesi fa Amy Robinson, newyorchese DOC, parlando delle similitudini fra Venezia e la sua città, ci spiegò l’ossimoro che le lega: New York è una città fatta di molti piccoli villaggi, mentre Venezia è un Villaggio col cuore di una grande città. Tu come la vedi?

Io la penso come lei. Per certi aspetti, Venezia pur essendo una piccola isola è estremamente cosmopolita. Però il rapporto con la Laguna, il silenzio della notte, l’arte che ci circonda e il nostro folklore, ci rendono diversi.

 

– Adotti un look piuttosto pulito, specie se si considera il tuo lavoro nelle discoteche e in televisione. Quanto è importante la scelta di vestiti ed accessori per il personaggio pubblico che sei e quanto invece lo curi per un piacere personale? Altrettanto semplici, ma non banali, le tue scelte per quanto riguarda gli occhiali.

Sono minimale e pulito, ma nulla viene mai  lasciato al caso. Mi interessano il design, lo stile e la qualità del prodotto. Minimale anche perché ritengo che la concentrazione debba essere rivolta a me e non a ciò che indosso. Comunque lo faccio principalmente per me stesso, di conseguenza anche quando scelgo occhiali, li voglio che rispecchino queste caratteristiche: semplicità, essenzialità e qualità.

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– Sarà perchè sei sempre fuori città, ma sei uno dei pochi amici coi quali non riesco mai ad uscire a cena. Di aperitivi invece ne abbiamo fatti molti insieme. Ricordo che una volta mi dicesti  << …invece dello spritz, perchè non ordini un calice di  vino buono, che è anche  molto più genuino >> . Si capisce che oltre a mangiare bene ti piace mangiare sano. Cosa mangia Tommy a Venezia e in giro per il mondo?

Proprio perchè visito continuamente ristoranti e paesi diversi, cerco di curare l’alimentazione. Faccio prima a dirti cosa non mangio: uova, lattosio e raramente la carne. Preferisco quindi pesce, verdure, riso e pasta a profusione.

 

– Siamo praticamente coetanei. Si cresce, si matura, si compiono quarant’anni e io sento che il mio rapporto con le persone sta cambiando. La tua esperienza invece qual’è? Pensi che i rapporti fra persone siano influenzati dal modo di essere o  piuttosto è la maturità del singolo a fare la differenza? Col tempo stai diventando più intransigente o impari via via  ad accettare tutti per quello che sono?

Sono un po’ veri entrambi questi aspetti, ma credo che crescere, maturare e migliorarsi rivestano il ruolo più importante. La vita te lo impone se non vuoi patire. Per alcune cose, come i rapporti interpersonali, sono molto più tollerante di un tempo. Intollerante invece, verso le ipocrisie e l’ignoranza distruttiva della specie umana.

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Grazie Tommy !

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